“Mi sposo… e ora???” – Le partecipazioni: cosa scriverci?

11/10/2016by Giada0

Ciao a tutti! Finalmente entriamo nel *vivo* dei preparativi, e parliamo di un argomento che ovviamente mi sta molto a cuore in quanto rappresenta il 70% del mio lavoro 🙂

È il momento di mettere in pratica tutto quanto detto finora: scelti stile, tema e colore dominante, è ora di applicarli concretamente al primo prodotto grafico che si realizza per il matrimonio: le PARTECIPAZIONI.
Cominciamo subito dicendo che anche per le partecipazioni le possibilità sono infinite, e che, se volete un matrimonio originale, meglio mettere da parte i consigli del galateo e le consuetudini in vigore fino a qualche anno fa e sbizzarrirvi per creare qualcosa di originale, senza perdere di vista le linee base che vi siete dati e il buon gusto.
Partiamo dal contenuto, ossia da COSA VA SCRITTO NELLE PARTECIPAZIONI.

I libri sull’argomento sono pieni di consigli come “Il Galateo vuole che siano i genitori della sposa ad annunciare le nozze”, ma, parliamoci chiaro, usanze del genere non si vedono più da secoli. Se non volete risultare ridicole e spocchiose, dunque, evitate “Il signor e la signora Pinco annunciano le nozze della figlia Pallina”, a meno che voi non abbiate sangue blu nelle vene e il vostro matrimonio non preveda 1500 invitati tra cui decine di teste coronate. La modalità più utilizzata è quella che prevede in alto i nomi e cognomi degli sposi, seguiti da “annunciano il loro matrimonio” , data e ora della cerimonia, chiesa e indirizzo della chiesa, e indirizzi degli sposi. Per consuetudine il nome dello sposo va prima di quello della sposa, e così sarà anche nei libretti messa (anche perché è lo sposo il primo a pronunciare la formula di rito). Questione annosa, nel 2016, è quella degli indirizzi degli sposi. Poiché oggi molte coppie convivono, si pone il problema se inserire un unico indirizzo – quello di convivenza degli sposi – oppure quelli di origine. La mia opinione a riguardo è che trovo ridicolo, dopo magari anni di convivenza di cui tutti gli invitati sono a conoscenza, mettere gli indirizzi dei genitori facendo finta che la convivenza non sia mai esistita, quindi spazio ad unico indirizzo, centrale. Altra precisazione: inserire anche il codice di avviamento postale nell’indirizzo è inutile e troppo burocratico, gli invitati sanno (nella stragrande maggioranza dei casi) dove abitate e, se anche non lo sanno, sapere il CAP non gli sarà d’aiuto (meglio piuttosto prevedere una cartina che li aiuti a raggiungere la chiesa o la location – ma anche di questo parleremo a tempo debito).
Sebbene sia una scelta che io non condivido del tutto, alcuni sposi preferiscono omettere i cognomi e limitarsi ad un “Giuseppe e Maria annunciano il loro matrimonio”. In alcuni casi inseriscono i cognomi, ripetendo anche il nome, prima dei rispettivi di indirizzi (ma a mio parere si tratta di un’inutile ripetizione), altre volte li evitano del tutto. Si tratta di una scelta che non consiglio perchè, a meno che entrambi non abbiano un nome particolare, nel caso di parenti lontani che non vi sentono da una vita (e che, secondo me, sarebbe anche meglio non invitare…) si potrebbe generare confusione (“Si sposano Giuseppe e Maria… e chi sono??? Giuseppe il pronipote della zia Matilde o Maria la figlia della portinaia?”).

Foto by Photographarte – www.photographarte.com

Altra possibilità, in caso la coppia abbia già dei figli, è far fare l’annuncio delle nozze direttamente a loro: in questo caso il tono della partecipazione dovrà essere scherzoso e i colori e il carattere dovranno essere scelti di conseguenza. Le possibilità, in questo caso, sono due: limitarsi all’annuncio all’esterno (“Mamma e papà si sposano!” oppure “Francesco annuncia le nozze di mamma e papà!”) e all’interno riportare i nomi e cognomi degli sposi (onde evitare i fraintendimenti di cui sopra) oppure riportare l’annuncio anche all’interno, mettendo o meno i nomi e cognomi degli sposi (“Francesco annuncia il matrimonio di papà Giuseppe Rossi e mamma Maria Verdi”).
In ogni caso, il testo della partecipazione dovrebbe comprendere solamente l’annuncio della cerimonia e, su un cartoncino a parte o comunque ben diviso graficamente, l’invito al pranzo. Anche in questo caso le singole necessità possono far propendere gli sposi per scelte alternative: c’è chi differenzia tra invito al pranzo, per gli invitati più stretti, e invito al taglio della torta, per gli amici (e in questo caso basta prevedere due tipologie di partecipazione che riprendano questa divisione). In ogni caso, la parola d’ordine dovrebbe sempre essere moderazione: meglio evitare testi lunghissimi che spieghino per filo e per segno a che incrocio si trova la chiesa (per quello c’è la cartina ristorante) o lunghissime poesie introduttive: l’originalità è ben accetta ma non deve sfociare in esagerazione. Ben vengano dunque testi alternativi al solito annuncio (“il nostro desiderio più grande è condividere tutta la vita. Per questo convoleremo a nozze il 26 giugno 2016 alle ore….”), ma limitati nella lunghezza.
È meglio prevedere, nell’invito al pranzo, la formula “È gradita gentile conferma”, seguita da uno, massimo due numeri telefonici. Anche se – come vedremo poi – sembra che nessuno degli invitati ci faccia caso :-)Al giorno d’oggi, visto che molte coppie convivono prima del matrimonio, la tradizionale lista nozze, con decine di servizi di porcellana e zuppiere decorate, è entrata in disuso, soprattutto al nord, soppiantata dalla più moderna (e preferibile!!!) lista viaggio o dall’usanza, comodissima ma certo non molto in linea con il galateo, delle “buste”. Alcune coppie, addirittura, aprono un conto in banca e cercano di indirizzare là i regali monetari dei propri invitati. Queste nuove abitudini hanno portato con sé l’annosa questione “inserire o no l’indirizzo dell’agenzia viaggio o il codice IBAN nella partecipazione?”. La mia opinione, a riguardo, distingue tra i due casi: mentre può essere accettabile e spiritoso inserire nella busta un bigliettino con i recapiti dell’agenzia, preceduti da una frase carina (del genere “Dopo le nozze, gli sposi voleranno negli Stati Uniti. Se volete contribuire a rendere il loro sogno realtà, rivolgetevi a….”) e con una grafica magari in tema (un’amica, in viaggio di nozze negli Stati Uniti, ha inserito un fondo a stelle e strisce), trovo assolutamente di cattivo gusto inserire l’IBAN del conto corrente su cui fare un bonifico a favore degli sposi: gli invitati, come si faceva una volta con le tradizionali liste nozze, si informeranno per conto loro con i genitori degli sposi oppure daranno una busta direttamente in mano a loro il giorno delle nozze. Obbligarli a versare soldi su un conto (il che comporta anche un costo per chi effettua il bonifico) è decisamente da evitare.
Un modo carino per comunicare agli invitati dove si fa la lista e cosa si vorrebbe evitare di ricevere (ricordatevi però sempre di usare un tono scherzoso e di comunicare l’informazione “en passant”, con leggerezza) è di scriverlo nel wedding website, un’altra delle idee originali che stanno prendendo piede (e che ovviamente arrivano dal mondo anglosassone) e che trovo un’idea davvero simpatica per coinvolgere chi ha un po’ di dimestichezza con il mondo del web e vuole sentirsi parte dei preparativi del matrimonio. Naturalmente, è indicato per chi ha molti invitati giovani.
Ma cos’è il wedding website? Si tratta di un vero e proprio sito internet relativo al matrimonio, che non necessita però di conoscenze da programmatori: esistono numerosi siti che mettono a disposizione, gratuitamente o ad un bassissimo costo, siti personalizzabili già pronti, in una varietà di stili e grafiche diverse, da riempire con la propria storia, le indicazioni per raggiungere la chiesa e la location, curiosità sugli sposi o le tradizioni del matrimonio, oltre ad uno spazio dove i visitatori possono lasciare un saluto agli sposi. Essendo completamente personalizzabile, si può prevedere una sezione che dia delle indicazioni sulla lista nozze o che faccia un elenco di FAQ, Frequently Asked Questions (ossia domande e risposte) relative al matrimonio.
Cercando su Google “wedding website” troviamo decine di siti che offrono questo servizio, e scegliere quello che fa al proprio caso è un gioco da ragazzi (per non parlare di quanto può essere divertente personalizzarlo!). L’indirizzo del sito web, ovviamente, andrà inserito nelle partecipazioni (solitamente sotto gli indirizzi), in modo che gli invitati abbiano tutto il tempo di visitarlo e di recepire tutte le informazioni necessarie.

Inserisco in questo paragrafo, in quanto strettamente legata alla lista nozze, un’altra creazione matrimoniale che andrebbe assolutamente prevista e personalizzata da coloro che scelgono di farsi regalare il viaggio di nozze: il guestbook. Coloro che si recano in agenzia a mettere una quota per il vostro viaggio, infatti, vorranno lasciare due parole d’augurio, come avrebbero fatto con il bigliettino allegato al classico servizio di piatti; meglio prevedere un libro firme, da lasciare in agenzia, per raccogliere questi pensieri.
Naturalmente, personalizzato è meglio. È questo il momento (e il luogo) giusti per mettere a conoscenza gli invitati delle tappe del vostro viaggio, visto che verrà pagato da loro: l’interno del guestbook può pertanto essere stampato, o decorato a mano, con le destinazioni e le foto del vostro viaggio, in modo che si sentano partecipi e conoscano esattamente dove ve ne andrete con i loro soldi 🙂

Appuntamento alla prossima settimana: parleremo ancora di partecipazioni, questa volta concentrandoci su TIPOLOGIA e FORMATO 🙂

 

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